Foro VESPANIA

LIBROS DE GIORGIO B...
 
Avisos
Vaciar todo

LIBROS DE GIORGIO BETTINELLI EN LIBRERIA INSTITUTO ITALIAN

(@vesmar)
Honorable Member

COMO DIJE EN EL POST DE GIORGIO BETTINELLI, FUÍ A LA LIBRERÍA DEL INTITUTO ITALIANO DE CULTURA DE MADRID, EN LA CALLE MAYOR Nº 86 Y ME DIJERON QUE LES FIGURABAN CINCO LIBROS . Y QUE LOS TENDRÍAN EN UNOS QUINCE DÍAS. POR CIERTO TAMBIEN HE COMPRADO UN DICCIONARIO.

LOS LIBROS LOS PODEÍS VER EN ESTA DIRECCIÓN DE CORREO

http://www.giorgiobettinellifansclub.it/books.htm

.

DE TODOS MODOS HE COPIADO LA PÁGINA, EXCEPTO LOS DIBUJOS ( NO ME HA DEJADO COPIARLOS)

EL TELÉFONO DEL INSTITUTO ITALIANO ES EL 91 559 75 68

La Cina in Vespa

Dopo quattro lunghi viaggi in Vespa attraverso 134 paesi, dopo più di 250.000 chilometri in sella alle sue due ruote, nel 2004 Giorgio Bettinelli decide di iniziare una nuova vita in Cina. Compra una casa sulla riva sinistra del Mekong, si sposa. Sembra l'avvio di una stagione della vita più sedentaria, o almeno più tranquilla. E invece il demone del movimento è di nuovo in agguato. Il quinto viaggio comincia nel viaggio del 2006. Questa volta è un viaggio in un paese solo, ma toccherà tutte le trentatré realtà geografiche che compongono l'immenso mosaico cinese: un All China Tour su due ruote che non era mai stato realizzato prima né da un cinese, né tanto meno da uno straniero. Con ironia, con affabilità, con annotazioni puntuali, le pagine del nuovo libro di Bettinelli ci immergono nel grande punto interrogativo rappresentato dalla Cina di oggi. Ci portano dentro minuscoli villaggi di provincia e immensi cantirei cittadini, strade sconnesse e modernissimi snodi autostradali, deserti sconfinati e shopping malls all'occidentale. Sono diciotto mesi, 39.000 chilometri, per incontrare nuovi ricchi e contadini, burocrati e donne bellissime, vecchi e giovani, per sentire qualcosa degli infiniti sapori e colori, suoni e silenzi che cadenzano la vita di tutti i giorni nei territori dell'antico Impero Celeste. Per conoscere cosa c'è davvero dentro il nuovo miracolo cinese.

In 2004, after four extensive journeys on his Vespa, travelling across 134 countries and covering 250.000 km on his two-wheels, Giorgio Bettinelli decided to start a new life in China. He bought a house on the left bank of the river Mekong and got married. Everything pointed to a quieter, more sedentary life style. However, he got itchy feet again and was restless. His fifth journey started in May 2006. This time his travel plans only covered one country: the 33 geographical realities that together form the immense Chinese mosaic. An All China Tour on two wheels that had never before been undertaken. With irony, gentleness and timely memos, the pages of Bettinelli’s new book plunge us into that big question mark represented by China today. He takes us to tiny country villages and immense urban building sites, muddled roads and astoundingly modern motorway junctions, boundless deserted areas and western-style shopping centres. During 18 months and across 39.000 kilometres he met the nouveau riche and farmers, the bureaucrats and beautiful women, the young and the old and in his book shares with the reader a taste of the infinite colours and flavours, sounds and silence that denote everyday life in the land of the ancient Celestial Empire. The book provides an insight into what really lies behind the new Chinese miracle.

Rhapsody in black

20.000 chilometri in Vespa, sei mesi e mezzo all’interno di un viaggio di 144.000 chilometri e tre anni e otto mesi dal Cile alla Tasmania: un viaggio attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, per completare il periplo, iniziato in Marocco, di un continente dove l’ingiustizia, la vulnerabilità e la tragedia sono elevate all’ennesima potenza, una Babele dove ragazzini dodicenni addestrati dai guerriglieri hanno già ucciso e bevuto il sangue dei nemici; dove la corruzione e la disonestà sono virtù per sopravvivere. I diamanti strappati agli angolani, la fragile onnipotenza di un Mugabe o un Hastings Banda; i genocidi, le carestie, le ragazzine febbricitanti in vendita nei bar, il traffico d’armi, la colla sniffata dagli street-kids di Nairobi... Ma basta spostare di poco lo sguardo, e l’Africa diventa allegria sfrenata, musica, colori, spazi aperti, natura, commozione; diventa la dignità con cui molta della sua gente sopporta il dolore e la morte, l’entusiasmo di molti dei suoi bambini che imparano a leggere seduti in circolo sotto un baobab o un albero di mango, o scalmanati si divertono con nulla; l’Africa è unica, difficile da definire, difficilissima da dimenticare e altrettanto difficile da sopportare.

While wealthy businessmen attempt to cross the world in balloons, sailboats or other unlikely means of cross-planet transport, Giorgio Bettinelli has chosen Italy’s favorite icon of mobility – the Vespa motor scooter. In his ongoing attempt to traverse the world, Bettinelli has taken his durable bike 144,000 kilometers and, in three and a half years, motored from Chile to Tasmania. His latest adventure began in Morocco and took him to Angola, Namibia, Botswana, South Africa, Lesotho, Swaziland, Mozambique, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Ethiopia and Ghibuti. What he experienced is perhaps what any open-eyed traveler cannot fail to miss in Africa: contrast. A continent of nearly unimaginable natural beauty and rich in natural resources, Africa is stricken with war, corruption, misgovernment, greed, decay and the tragedy of AIDS. It is a continent where pre-adolescent guerrilla soldiers drink the blood of their enemies, and corruption and dishonesty are virtues of the survivor. A continent of genocide, child prostitution and illegal arms sales. Yet it is also a continent of timeless human dreams, hope and dignity. Bettinelli’s great strength as a travel writer, with respect to the usual man of letters as traveler, is his lack of a specific literary and cultural lens through which to filter his response to the world. He brings only his senses, and his common sense, along for the ride. What this means for the reader is a direct engagement with the sights, sounds, smells, tastes and feel of Mother Africa

In Vespa

Durante un soggiorno di otto mesi in un villaggio indonesiano, Giorgio Bettinelli riceve in regalo una vecchia Vespa. Fino ad allora non aveva mai guidato un veicolo a due ruote. È stato un colpo di fulmine. Da quel momento Bettinelli ha continuato a viaggiare. Il suo

apprendistato scooteristico

comprende l'Indonesia, Bali, Giava e Sumatra. Decide poi di tornare in Italia per intraprendere un viaggio da Roma a Saigon. Parte alla fine di luglio del 1992. Percorre 24.000 chilometri in sette mesi, in un viaggio in solitaria dall'Italia al Vietnam, passando per Istanbul, Teheran, il deserto del Beluchistan, Calcutta, Rangoon e Hanoi. Attraversa dieci paesi: Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, Indja, Bangladesh, Birmania, Thailandia, Laos e infine Vietnam. Da quell'avventura è nato un libro pieno di strade difficili, di gente difficile, di fatiche ma anche di momenti di sfrenata libertà, di paesaggi indimenticabili e altrettanto memorabili incontri on the road. Sullo sfondo, un'Asia misera e opulenta, tragica ed esilarante. In primo piano, forte e mite, la sua ormai inseparabile Vespa.

In 1992 Giorgio Bettinelli leaves Rome to go to Bali and live in a bungalow by the sea. Here he’s given as a present an old Vespa, and it’s here that a dream begins to become true. In few moths Bettinelli goes back to Rome to start a long journey on a Vespa to Saigon. 24.000 km in 7 months through ten countries: Greece, Turkey, Iran, Pakistan, India, Bangladesh, Burma, Thailand, Laos and Vietnam. Bad roads, difficult countries, tormented by wars and guerrilla warfare, hardship and bureaucratic problems; but also moments of true freedom, unforgettable landscapes and people, and as a background a poor or wealthy Asia, tragic or funny, colourful or grey. An entire continent and hundreds of meetings on the road that cancel the loneliness from a travel alone

Brum Brum

Giorgio Bettinelli fece parlare di sé più o meno dieci anni fa, per aver compiuto una di quelle imprese che si ricordano: Roma Saigon, tutta d’un fiato, a cavallo di una Vespa 125.
Ventiquattromila chilometri o giù di lì tutti su due ruote, armato di un pacchetto di sigarette e una chitarra a tracolla. Da quell’epico viaggio ne nacque un libro, In Vespa, in cui si narravano le avventure di questo anomalo turista. Ma la notizia deve ancora venire. Perché da quel primo, abnorme spostamento in giro per il mondo, Bettinelli (che domani alle 16 sarà ospite nella nostra chat) non ha più smesso.
Tre viaggi tre, senza soluzione di continuità, dall’Alaska alla Terra del Fuoco (tra il ’94 e il ’95) e da Melbourne a Città del Capo, 52.000 chilometri tra il ’95 e il ’96. A questo punto, si legge nel libro che racconta puntualmente a mo’ di romanzo questo sommarsi di itinerari (Brum Brum, ed. Feltrinelli Traveller), il gioco diventa lavoro. Una rivista gli chiede un appuntamento fisso, la Piaggio si rende conto di che accidenti stia combinando questo ragazzo che zitto zitto percorre inesorabile il giro del mondo proprio sulla mitica due ruote, e comincia a recapitargli, nei vari aeroporti, modelli espressi solo per lui, che si vanno arricchendo mano a mano di sponsor, adesivi, pecette di ogni genere e numero.
E Bettinelli corre, fumando dietro al suo parabrezza e guardando il mondo che scorre alle sue spalle. Nel libro lo dice chiaro: quando era piccolo e gli chiedevano cosa voleva fare da grande, rispondeva: voglio andare in taxi.
Che non significava ‘fare il tassista’, bensì fare il passeggero. Guardare, conoscere, stare dietro a fumare e spiare la vita che scorre dal finestrino posteriore. Che poi il taxi sia diventata la mitica due ruote, e che l’autista e il passeggero si siano fuse nella stessa persona, poco importa. Perché, in qualche modo, la vita e la scrittura di Bettinelli sta rinchiusa in questo desiderio d’infanzia che è diventato realtà: vivere in movimento, senza perdere nulla di quello che passa.
Il libro, per amor di sintesi, riflette esattamente questo, con una scrittura condita e vivace, capace di passare attraverso i diversi stati d’animo senza soluzione di continuità. I chilometri passano come le pagine, e il lettore al finestrino della pazzesca maratona di Giorgio Bettinelli si gode il paesaggio, attraverso la vivida realtà attraversata dal libro.
Dalle puttane dell’Alaska all’acido ingoiato per sbaglio, dalla tequila del Messico alle riflessioni drammatiche che arrivano, inevitabili, perché la vita te le impone: ecco, tutto questo scorre, come un paesaggio, in una scrittura fluida e accattivante che ti lega, e facciamo un esempio a caso, come se fossi in sella ad una Vespa.

On the great Vespa PX Giorgio Bettinelli did 254.000km through 5 continents, from Rome to Saigon, from Alaska to Patagonia, from Melbourne to Cape Town, from Chile to Tasmania.

“Brum Brum” is his diary, a journey out of time with only two main characters: a man and a Vespa.

Through the pages you can find anecdotes, landscapes and faces; it’s the story of a unique and charming adventure, where the difficulties and loneliness do not matter, because it just matters the discovery of uncontaminated places and the friendship of wonderful people.

BRUM BRUM 254.000 chilometri in Vespa; ed. Feltrinelli Traveller
pag, 393; 16 euro

In Vespa oltre l'orizzonte

La bella sfilata di immagini di queso libro racconta i cinque continenti cosi' come li ha visti Giorgio Bettinelli nei suoi tre primi viaggi - 110.000 km in tutto - d'un appassionato andar per vespa,

on the road

, attraverso il Medio Oriente, il Subcontinente indiano, il Sudest asiatico e l'Australia, il Nord America, il Centro America, il Sud America e l'Africa Orientale.

Le foto, oltre 400, tutte intensamente vissute, documentano luoghi ed eventi, persone e folle, vita, lavoro e sport, monumenti e paesaggi. Nel loro insieme offrono un resoconto unico e costituiscono una

guida

a vedere il pianeta su cui viviamo non ripartito in aree geografiche tra loro separate da oceani, ma unite da

ponti naturali

, in una contiguità che ci fa sentire tutti uguali, cittadini del mondo pur nella diversità delle razze, degli usi, dei costumi. Lo spettacolo che mostrano è un caleidoscopio metamorfico dove consumano la loro esistenza, gioiscono, soffrono, muoiono milioni di persone; non solo l'occhio ma soprattutto il cuore, ne sono colpiti, aiutando a formare una

coscienza

dei vari paesi illustrati più profonda e sottile, certo fuori dagli schemi del turismo più banale. Le didascalie a commento delle foto sono anch'esse di informazioni e annotazioni d'atmosfera e completano l'umanissimo mosaico.

The beautiful images of this book tell us about the 5 continents as Giorgio Bettinelli saw them in his first 3 journeys -–10.000 km– A tour on a Vespa through Middle East, the Indian Subcontinent, the Southeast Asia and Australia, North America, Central America, South America and Eastern Africa.

The pictures more than 400, collect places and events, individuals and crowds, life, work and sport, monuments and landscapes. They offer a unique story and a “guide” to watch at the world not as divided by the oceans in different geographical area, but linked by “natural bridges”, in a unity which makes us feel equal, citizens of the world even if we belong to different races, have different habits and customs. These images strike not only the eye but especially the heart, letting us see these countries in a more fine and deep way, out of the ordinary tourism for sure.

Musica

Sta per uscire il CD musicale di Giorgio Bettinelli. Questo disco, dal titolo

DOVUNQUE SIA

, è realizzato in collaborazione con Lucio Fabbri, violinista della PFM (Premiata Forneria Marconi), e contiene 12 canzoni composte da Bettinelli durante quattro viaggi, 254.000 chilometri e dieci anni passati in giro per il mondo in sella a una Vespa (e con una chitarra affrancata al portapacchi posteriore in equilibrio precario), nella fattispecie: Roma-Saigon (92-93), Alaska-Terra del Fuoco (94-95), Australia- Sudafrica (95-96) e la Vespa Worldwide Odyssey dal Cile alla Tasmania, dal 1997 al 2001.
Noi del Fans Club abbiamo raccolto i testi delle canzoni e ve le proponiamo in una sezione dedicata al disco

i TESTI DELLE CANZONI

DOVUNQUE SIA

:

The songs composed by Bettinelli during the WorldWide Odyssey

only for our club the texts of:

DOVUNQUE SIA

HOME BIOGRAPHY TRAVELS BOOKS GALLERY CLUB

Saludos en V, desde una V

GT 200 L
IRIS 200
VESPINO SCA
BMW F 650 CS SCARVER

Citar
Topic starter Respondido : 15/10/2008 4:04 pm
Compartir:


vespania